Secondo la nostra esperienza, i cani impiegati nei combattimenti non rappresentano solitamente un pericolo per l’uomo, reagendo con immobilità piuttosto che con la fuga. Per il loro pieno recupero, è cruciale disabituarli alla risposta aggressiva verso altri cani, insegnando comportamenti alternativi. La perdita di questa risposta naturale può indebolirli psicologicamente e aumentare il rischio di aggressività reindirizzata verso l’uomo. Nella fase successiva, è fondamentale ricostruire le loro capacità comunicative, compromesse dalla deprivazione sensoriale, attraverso il rapporto con una figura di riferimento in spazi senza altri cani, un processo complesso ma essenziale. Il progetto “Io non Combatto” si impegna a garantire il pieno recupero dei cani salvati, per aiutarli a ritrovare benessere e nuove prospettive di vita, attraverso l’adozione di metodi di riabilitazione personalizzati e il lavoro di educatori cinofili specializzati.
Video del progetto
Grazie alla collaborazione tra il nostro team, i Magistrati e le Forze dell’ordine, a novembre 2021, sei pitbull sono stati sottratti al circuito dei combattimenti clandestini. La loro riabilitazione è stata possibile grazie a un complesso intervento che ha richiesto mesi di cure e di attenzioni. Guarda i video per scoprire i risultati di questo percorso e conoscere più da vicino le storie. Due di loro sono ancora in cerca di una famiglia: visita la sezione “Adotta” se desideri regalargli una nuova vita.